L’instabilità e i timori a tutti i livelli che hanno caratterizzato gli ultimi mesi, a causa della pandemia, non potevano che lasciare segni profondi anche nella mentalità e nell’approccio al lavoro da parte delle giovani generazioni. Oggi, infatti, i talenti in erba danno la massima priorità alla sicurezza, intesa come stabilità del posto di lavoro, alti guadagni e possibilità di fare carriera. Meno voglia di lanciarsi in start up o avventure imprenditoriali varie, quindi: lo rivela l’annuale report di Universum su professioni e datori di lavoro, realizzato intervistando oltre 220mila studenti universitari di economia, ingegneria e informatica in 10 delle maggiori economie mondiali. In particolare, il rapporto stila la classifica dei datori di lavoro più attraenti del mondo sulla base delle opinioni degli studenti, evidenziando quanto contino le potenzialità di guadagni  futuri, così come un impiego sicuro e la presenza di un ambiente di lavoro creativo e dinamico. “Ricercare la sicurezza è tipico durante una recessione economica, così come lo è allontanarsi da imprese imprenditoriali percepite a rischio più elevato”, spiega Richard Mosley, Universum, Global Client Director. “Questo è probabilmente il motivo per cui le aziende di successo come Amazon e IBM sono risultate le preferite come possibili posti di lavoro dai giovani talenti”.

Cambiano le priorità personali e di carriera

Tra i vari effetti della pandemia, c’è anche quello di  aver spinto gli studenti a rivalutare ciò che vogliono da un datore di lavoro e da una carriera. La ricerca rileva che le industrie con orari di lavoro lunghi ed estenuanti potrebbero dover affrontare un calo di appeal. Ad esempio, la ricerca di “lavori impegnativi” è scesa di tre punti nella classifica dei talenti nel campo ingegneristico. Cala anche il fascino delle carriere in ambito internazionale, come le professioni nella multinazionali: questo è dovuto a fattori contingenti, come le frontiere chiuse e la difficoltà a una mobilità libera.  

I limiti dello smartworking

Le forze lavoro virtuali e ibride sono destinate a restare anche in futuro, ma i leader di talento devono fare attenzione a non adottare un approccio unico, in particolare con i giovani talenti , che vedono molti potenziali svantaggi nelle modalità di lavoro virtuale. La ricerca Universum mostra che il “lavoro flessibile” non è una priorità della Top 10 per gli studenti di economia, ingegneria o informatica. Infine, il report evidenzia che i responsabili HR dovranno essere ancora più attenti nelle selezioni, identificando correttamente i profili dei candidati per far emergere davvero tutte le loro potenzialità.