Nel mese di gennaio, l’Istat stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,7% su base mensile rispetto allo -0,2% di dicembre, e un aumento dello 0,4% su base annua. Dopo otto mesi di variazioni negative dei prezzi al consumo a gennaio 2021 l’inflazione torna quindi positiva. La stima preliminare era +0,2%. L’inflazione torna positiva prevalentemente per l’attenuarsi della flessione dei prezzi dei beni energetici, passati da -7,7% del mese precedente a -4,9%, sia nella componente regolamentata (da -7,0% a -2,1%) sia in quella non regolamentata (da -8,1% a -6,3%), e in misura minore per l’accelerazione di quelli dei beni durevoli (da +0,6% a +1,2%) e per il calo meno ampio dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da -0,7% a -0,1%).

Crescono i prezzi dei beni energetici, dei beni durevoli e dei beni alimentari

L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici, sono entrambe in crescita (+0,8%) rispetto al +0,6% di dicembre. L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei beni energetici sia regolamentati (+4,8%) sia non regolamentati (+2,3%), dei beni durevoli (+1,0%) e dei beni alimentari (+0,8%) riporta Askanews. L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +0,6% per l’indice generale e a +0,3% per la componente di fondo.

L’Ipca registra una diminuzione dello 0,9% su base mensile

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona decelerano da +0,6% a +0,4%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto attenuano la loro flessione da -0,3% a -0,1%. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una diminuzione dello 0,9% su base mensile e un aumento dello 0,7% su base annua (da -0,3% di dicembre), mentre la stima preliminare era +0,5%. La crescita tendenziale più marcata dell’Ipca rispetto a quella del Nic si deve ai prezzi di abbigliamento e calzature, che su base annua aumentano del 5,2%, invertendo la tendenza e accelerando da -0,2% di dicembre.

L’Indice nazionale dei prezzi al consumo aumenta dello 0,6% su base mensile

L’avvio dei saldi invernali diversificato tra le regioni, a differenza dello scorso anno quando iniziarono tra il 4 e il 5 gennaio, produce infatti un calo congiunturale dei prezzi di abbigliamento e calzature (-18,5%) meno ampio di quello di gennaio 2020 (-22,7%), che si riflette sulla dinamica tendenziale sia di questo raggruppamento merceologico sia dell’indice generale. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,6% su base mensile e dello 0,2% su base annua.