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Come scegliere la location perfetta per una festa di compleanno

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Una scelta accurata può fare la differenza tra una festa indimenticabile e una deludente. Per questo motivo abbiamo deciso di fornirti di seguito alcuni consigli utili per aiutarti ad individuare la location perfetta.

Si tratta di prestare attenzione a piccoli ma importanti fattori, grazie ai quali potrai essere sicuro di aver individuato la struttura giusta per le esigenze di spazio e le opportunità di divertimento che desideri offrire a tutti i partecipanti.

Ecco allora di seguito quali sono le cose cui prestare attenzione quando vuoi scegliere la location giusta per una festa di compleanno.

Il numero di partecipanti

Prima di tutto, è importante determinare il numero di piccoli invitati che prenderanno parte alla festa. È fondamentale scegliere una location per feste di compleanno che possa ospitare tutti quanti.

Se invece stai organizzando una festa più intima, una location più piccola e accogliente potrebbe essere l’ideale. Al contrario, se gli invitati sono alquanto numerosi fai bene a scegliere una location più ampia e spaziosa.

Facilità di parcheggio

La location individuata dovrebbe essere facilmente raggiungibile per tutti i tuoi invitati. Se la maggior parte dei partecipanti arriverà in auto, fai bene a scegliere una location che abbia un ampio parcheggio riservato ai clienti.

Se, invece, ti trovi in un’area nella quale molti sono soliti utilizzare i mezzi pubblici, faresti bene ad optare per una location che si trovi nei pressi delle fermate degli autobus o della metro, così da richiedere solo un breve tratto finale da percorrere a piedi.

Considera il tuo budget

Stabilisci un budget realistico e cerca una location che non lo superi, offrendo comunque tutto quel che hai preventivato a livello di servizi e opportunità.

Esistono location più economiche ed altre che costano un pochino di più, tutto dipende da quel che vuoi fare. In alcuni casi è possibile usufruire di promozioni davvero interessanti.

L’ambiente

L’ambiente è un altro fattore importante da considerare: se stai organizzando una festa a tema, cerca una location che si adatti alla tua idea.

Se, invece, vuoi creare un’atmosfera intima e più raccolta, una location più piccola e suggestiva può essere perfetta.

Per una festa per bambini, cerca una location che abbia spazi adatti ai più piccoli o che offra loro anche la possibilità di poter usufruire di strutture pensate appositamente per il loro divertimento ed il gioco in generale.

Questo può aggiungere un tocco di magia alla tua festa ed offrire il divertimento perfetto per creare ricordi indimenticabili.

I servizi

Se hai bisogno di un catering, verifica che la location individuata offra questo tipo di servizio. Se invece stai organizzando una festa con musica dal vivo, verifica che la location abbia l’attrezzatura necessaria per ospitare gli artisti ed il sistema di amplificazione.

Se desideri creare un’atmosfera particolare, controlla se la location offra servizi come l’illuminazione scenica o l’effetto fumo.

Una volta individuata la location che pensi possa fare al caso tuo, verifica che questa sia disponibile per la data della festa di compleanno del tuo bambino. Riserva la sala in anticipo per evitare che qualcun altro lo faccia prima di te.

Conclusione

Come vedi, scegliere la location perfetta per la festa di compleanno dei tuoi bambini richiede un po’ di lavoro di ricerca e pazienza, ma ne varrà sicuramente la pena quando vedrai i sorrisi dei festeggiati e dei piccoli invitati, così come i bei ricordi che avrete insieme di quel giorno così speciale.

Speriamo che questi suggerimenti ti siano stati utili per capire come trovare la location perfetta per la festa di compleanno dei tuoi bimbi!

Quando bisogna sostituire la vecchia macchina da cucire?

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Se stai leggendo questo articolo, probabilmente stai cercando di capire se la tua attuale macchina da cucire stia raggiungendo il limite della sua vita utile o se sia ancora possibile adoperarla per molto tempo ancora.

Prima di iniziare, è importante sottolineare che la scelta di sostituire la tua macchina da cucire dipende da diversi fattori come il tipo di progetti che realizzi e la frequenza con cui la utilizzi.

Detto questo, vediamo di capire insieme quando è il momento giusto per sostituire la tua macchina da cucire.

Quando è il momento di sostituire la macchina da cucire

  • La tua macchina da cucire è vecchia: se la tua attuale macchina da cucire ha ormai tanti anni alle spalle, potrebbe essere il momento di sostituirla. Come qualsiasi altro dispositivo infatti, le macchine da cucire si usurano col tempo e l’usura può causare problemi di funzionamento. Inoltre, le vecchie macchine da cucire potrebbero non essere in grado di gestire i tessuti più spessi o le cuciture più complesse.
  • Riparazioni frequenti: se effettui spesso riparazioni alla tua macchina da cucire, potrebbe essere il segnale che sia arrivato il momento di sostituirla. Alcune riparazioni potrebbero anche essere  costose e, a lungo andare, potrebbe essere più conveniente acquistare una nuova macchina.
  • Mancanza di funzioni: se hai bisogno di funzioni specifiche di cui la tua macchina da cucire non dispone, potrebbe essere il momento di sostituirla. Ad esempio, se vuoi creare ricami o cucire tessuti elastici, potrebbe essere necessario un modello più avanzato con apposita funzione per i tessuti elastici.
  • Progetti più particolari: se hai migliorato le tue capacità di cucito e sei pronta per progetti più particolari, potrebbe essere il momento di passare ad una macchina da cucire più sofisticata. Un dispositivo più avanzato offre infatti una maggiore flessibilità e funzioni per gestire i tessuti più difficili e i progetti più complessi.
  • Cucitura irregolare: se la tua macchina da cucire effettua cuciture irregolari, potrebbe essere un malfunzionamento che evidenzia il momento di sostituirla. Potrebbe trattarsi infatti di un segnale relativo a problemi meccanici o elettronici che non possono essere riparati.
  • Rumore o vibrazioni eccessivi: se la tua macchina da cucire emette rumori o vibrazioni eccessivi durante l’uso, potresti pensare di sostituirla. I nuovi modelli sono infatti molto più stabili e silenziosi, ed è molto più piacevole lavorare con un dispositivo del genere.
  • Costo di riparazione elevato: se hai una macchina da cucire che non puoi adoperare perché guasta, ed il costo della riparazione supera quasi il costo di una nuova macchina, allora potrebbe essere il momento di sostituirla. In alcuni casi infatti, le riparazioni possono costare più della metà del prezzo di un nuovo dispositivo.
  • Innovazioni tecnologiche: se sei un’appassionata di cucito e vuoi poter disporre delle ultime innovazioni tecnologiche, potrebbe essere il momento di passare a una nuova macchina da cucire. Le macchine da cucire moderne offrono infatti funzionalità avanzate, come ad esempio un comodo display LCD per interagire più facilmente con il dispositivo.

Come scegliere la nuova macchina da cucire

Una volta deciso di sostituire la tua vecchia macchina da cucire, è importante scegliere quella giusta per fare un acquisto mirato.

Considera innanzitutto la tipologia di cucito che effettui normalmente e scegli una macchina da cucire che ti consenta di lavorare agevolmente. Se sei un’appassionata di quilting, ad esempio, potresti cercare una macchina da cucire con un’area di lavoro più grande.

Molto dipende chiaramente dal budget a disposizione, dato che il prezzo delle macchine da cucire può variare da poche centinaia di euro a migliaia di euro. Chiaramente prima di acquistare fai bene a leggere le recensioni degli utenti, ed in generale è una buona idea quella di scegliere una marca che produce macchine da cucire di qualità e per questo affidabili.

Suggerimenti aggiuntivi

Per far durare a lungo la tua nuova macchina da cucire, ricorda che è importante fare manutenzione regolarmente. Questo significa pulire la macchina da cucire periodicamente e sostituire eventuali parti che possono usurarsi nel tempo.

Fai bene infine a scegliere gli accessori giusti come piedini, aghi e fili di alta qualità. Questo aiuterà a ottenere cuciture di alta qualità e a mantenere sempre la tua macchina da cucire in buone condizioni.

L’importanza della sicurezza in casa in ogni occasione

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Quello della sicurezza in casa è un tema molto d’attualità e che riguarda non solo il rischio di potenziali intrusioni, ma anche gli incidenti domestici e la prevenzione di infortuni.

In questo articolo, esamineremo alcune misure di sicurezza che possono essere adottate per proteggere al meglio la nostra casa ed i nostri familiari.

Prevenire le intrusioni

Uno dei rischi più evidenti legati alla sicurezza in casa è quello delle intrusioni da parte di malintenzionati.

Per proteggere la nostra abitazione, è importante installare sistemi di allarme efficaci e serrature di nuova generazione (vedi il cilindro europeo), nonché tenere sempre chiusi i portoni d’ingresso e le finestre quando non siamo in casa.

Inoltre, è opportuno fare in modo che la nostra abitazione sia ben illuminata dalla strada, e dunque che vi siano luci sufficienti sia all’interno che all’esterno della casa.

Proteggere i bambini

Un altro aspetto cruciale della sicurezza in casa riguarda la protezione dei bambini. I bambini sono particolarmente vulnerabili agli infortuni domestici, i quali possono verificarsi a causa di cadute, e ustioni, ma anche situazioni molto più pericolose come ad esempio le cadute dall’alto.

Per questo motivo, per proteggere i più piccoli, è importante installare dispositivi di protezione come parapetti per le scale e grate di sicurezza alle finestre, per impedire qualsiasi tipo di spiacevole episodio o lancio di oggetti.

Inoltre, è importante tenere lontano dalla portata dei bambini prodotti tossici di qualsiasi tipo e oggetti pericolosi come forbici o coltelli.

Evitare gli incendi

Gli incendi domestici rappresentano un altro importante rischio che può essere mitigato adottando determinate misure di sicurezza.

È importante installare per questo degli appositi rilevatori di fumo in ogni stanza di casa e assicurarsi che siano sempre funzionanti.

Inoltre, è necessario fare attenzione durante la cottura dei cibi e non lasciare mai la cucina incustodita se si sta utilizzando il forno o il gas.

È inoltre opportuno tenere lontani dalla portata dei bambini eventuali accendini o fiammiferi e fare attenzione a non fumare in prossimità di materiali infiammabili.

Proteggere la casa dall’acqua

L’acqua può causare danni significativi ad una abitazione, soprattutto se si verificano perdite o allagamenti durante la nostra assenza.

Per prevenire eventuali danni dovuti all’acqua, è importante verificare regolarmente che tubi e rubinetti siano in buone condizioni e non presentino alcun tipo di perdite o danneggiamenti.

Inoltre, è necessario fare attenzione a non lasciare i rubinetti aperti o la doccia in funzione quando ci allontaniamo, anche solo per un paio di minuti, da una stanza.

In caso di tempeste o alluvioni, è importante prendere determinate precauzioni sia per proteggere la casa che gli arredi: ad esempio, è possibile spostare in anticipo i mobili al piano superiore prima che il livello d’acqua salga ulteriormente, o utilizzare sacchi di sabbia per proteggere porte e finestre.

Mantenere l’ambiente sicuro

Per garantire la totale sicurezza in casa, è anche importante riuscire a mantenere l’ambiente in ordine e senza che vi siano ostacoli.

È necessario per questo fare attenzione a non lasciare oggetti pericolosi in giro e a riporli al loro posto quando non vengono utilizzati.

Inoltre, è importante fare attenzione a non sovraccaricare le prese elettriche o utilizzare cavi danneggiati, poiché questi possono essere causa di incendi o scosse elettriche.

Considerazioni finali

In conclusione, la sicurezza in casa è un tema molto delicate che facciamo bene a considerare sempre, soprattutto in presenza di bambini, e che riguarda non solo il rischio di intrusioni, ma anche gli incidenti domestici e la prevenzione di infortuni.

Adottando alcune misure di sicurezza come l’installazione di sistemi di allarme e dispositivi di protezione, mantenendo l’ambiente privo di ostacoli e prestando attenzione ai potenziali rischi di incendi e scosse elettriche, possiamo veramente proteggere la nostra casa e le nostre famiglie e le persone a noi più care.

È possibile purificare l’acqua del pozzo?

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Poiché la rete idrica che fornisce acqua potabile non raggiunge tutti gli angoli delle città allo stesso modo, sono molte le aree in cui l’acqua proviene dai pozzi. Ciò avviene soprattutto nelle aree rurali, le quali non fanno eccezione.

Per questo motivo è molto comune che all’apertura del rubinetto, l’acqua appaia leggermente torbida o che il suo sapore non sia del tutto gradevole.

Questo si verifica perché l’acqua di pozzo ha livelli elevati di sali minerali. Più ce ne sono, più il problema è tangibile.

Gli inconvenienti in casa

Questa “durezza” dell’acqua si intuisce facilmente con fenomeni quali il calcare che ostruisce i tubi, opacizza i piatti, arrugginisce i rubinetti o macchia i lavandini, i sanitari e i wc. Inoltre lascia i vestiti con un odore non piacevole, rovina i capelli, rende la pelle ruvida e, in molti casi, la rende inadatta al consumo.

A tal proposito gli esperti della depurazione dell’acqua affermano che, quando si costruisce una casa, la maggior parte delle persone tende a investire in materiali di prima qualità e sistemi per il riscaldamento e l’energia solare, ma non sempre nel trattare l’acqua come dovrebbe.

Questo non solo consentirebbe di avere acqua di qualità da bere, cucinare, usare per lavarsi o quel che si preferisce, ma anche per eliminare il calcare da tubazioni, elettrodomestici e piscine.

Uno dei modi più utilizzati per verificare se siamo in presenza di “acqua dura” è osservare se l’acqua non fa schiuma quando viene a contatto con detersivi e saponi. Se è così, non farti prendere dal panico perché ci sono diverse soluzioni per risolvere il problema.

La soluzione efficace e definitiva: i moderni depuratori d’acqua

Gli addolcitori d’ acqua, le apparecchiature per l’osmosi inversa e i filtri che vengono inseriti nel rubinetto (sia esso la doccia, il rubinetto della cucina o quello del bagno) rappresentano il miglior depuratore acqua di cui tu possa aver bisogno in casa.

L’addolcitore ha il compito di eliminare il calcio e il magnesio che, precipitando, formano il calcare, prolungando la vita utile degli elementi che entrano in contatto con l’acqua e curando la salute delle persone.

Rimuove inoltre tutti i suoi inquinanti (cloro, sodio, arsenico, nitrati, fluoro, sali in eccesso e sedimenti) e la trasforma in acqua minerale a basso contenuto di sodio, lasciando solo i minerali che sono benefici per il nostro corpo.

A differenza degli addolcitori d’acqua, che sono larghi circa 50 cm e alti un metro e occupano uno spazio considerevole (di solito si trovano nelle lavanderie o direttamente fuori casa), i depuratori d’acqua sono piccole attrezzature che possono essere posizionate sopra o sotto il bancone della cucina.

Alcuni si collegano direttamente ai rubinetti o ai singoli comandi e altri sono dotati di una propria bobina che si stacca dallo stesso dispositivo. La sostituzione del nucleo del purificatore interno è l’unica manutenzione che richiede e deve essere eseguita ogni 40.000 litri, circa 3 anni di utilizzo per una famiglia tipo.

I modelli più moderni sono dotati di un display digitale che conta i litri consumati, il tempo di utilizzo e un sensore intelligente che indica quando sostituire il nucleo interno del depuratore. La sostituzione, in questo caso, è consigliabile effettuarla ogni sei mesi.

Se invece quello che cerchi è una soluzione per l’eliminazione di arsenico, nitrati e qualsiasi altro tipo di inquinante, un depuratore che funziona ad osmosi inversa rappresenta la tecnologia adatta.

In questo caso l’acqua passa attraverso una batteria di filtri e una membrana semipermeabile, con un poro molto piccolo che permette il passaggio di molecole d’acqua ma non di molecole più grandi come metalli pesanti, sali in eccesso, microrganismi e sostanze tossiche.

Questi dispositivi sono ideali per rimuovere i contaminanti che non possono essere trattenuti con i trattamenti convenzionali.

Aria compressa e vapore acqueo

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Quando l’aria si raffredda, come tipicamente avviene con la compressione, il vapore acqueo crea condensa. Questo è il motivo per cui un compressore con una portata ad esempio di 5 lt /min “produce” in ogni turno di otto ore circa 30 litri di acqua.

Questa condensa deve necessariamente essere rimossa dal sistema per evitare danni e guasti, così come per evitare imperfezioni al prodotto finale. L’essiccazione dell’aria compressa è dunque una parte essenziale di ogni processo produttivo, e per risolvere questa esigenza specifica esistono degli appositi essiccatori per compressori industriali che hanno appunto la capacità di eliminare l’umidità dall’aria compressa.

Un esempio pratico

Se un compressore a vite raffreddato ad olio aspira 10 m³ di aria direttamente dall’atmosfera a 20°C e con un’umidità relativa del 60%, quell’aria conterrà circa 100 gr. di vapore. Se l’aria viene compressa con rapporto 1:10 ad una pressione assoluta di 10 bar, otterremo 1 metro cubo di aria compressa.

Ma se la temperatura raggiunge gli 80°C dopo la compressione, il suo contenuto d’acqua può raggiungere i 290 grammi per metro cubo. Poiché ci sono solo circa 100 gr, l’aria avrà un’umidità relativa del 35% più o meno, cioè sarà abbastanza secca, quindi non si formerà condensa.

Nel postrefrigeratore del compressore la temperatura dell’aria compressa scende nuovamente a circa – 30°C. A quella temperatura un metro cubo d’aria non può trattenere più di 30 grammi di acqua, quindi i restanti 70 grammi vengono condensati e possono essere separati.

In una giornata lavorativa di 8 ore si possono formare circa 35 litri di condensa. Altri 6 litri al giorno vengono separati nell’essiccatore a ciclo frigorifero collegato a valle. In questi essiccatori, l’aria compressa viene prima raffreddata a +3°C, quindi riscaldata a temperatura ambiente. Ciò significa avere un deficit di umidità di circa il 20%. e, di conseguenza, un’aria compressa più secca e di migliore qualità e, di conseguenza, un’aria compressa più secca e di migliore qualità.

Umidità dell’aria

L’aria che ci circonda contiene sempre una quantità (maggiore o minore, variabile in base alle condizioni del luogo e del momento della giornata) di umidità, cioè acqua. Questa umidità dipende anche dalla temperatura del momento. Ad esempio, un’aria satura di vapore acqueo al 100% a una temperatura di +25°C può contenere quasi 23 gr. di acqua per metro cubo.

Formazione di condensa

La condensa si forma quando il volume dell’aria e la sua temperatura si riducono contemporaneamente, poiché questi due fenomeni riducono la capacità di saturazione dell’aria. Questo è esattamente ciò che accade nell’unità del compressore e nel postrefrigeratore di un compressore.

Alcuni concetti di base brevemente spiegati

A) Umidità assoluta

Si intende per umidità assoluta la quantità di vapore acqueo contenuta nell’aria espressa in g/m³.

B) Umidità relativa

L’umidità relativa indica il grado di saturazione dell’aria, cioè il rapporto tra il suo reale contenuto d’acqua e il reale punto di saturazione. Questa umidità dipende dalla temperatura del momento: l’aria calda può contenere una maggiore quantità di vapore acqueo rispetto all’aria fredda.

C) Punto di rugiada atmosferico

Il punto di rugiada atmosferico è la temperatura alla quale l’aria raggiunge il grado di saturazione del 100% alla pressione atmosferica.

D) Punto di rugiada in pressione

Per punto di rugiada in pressione si intende la temperatura alla quale l’aria compressa raggiunge il suo punto di saturazione alla sua pressione assoluta.

Conclusioni

Questi sono i principali motivi per i quali può essere presente del vapore acqueo all’interno dell’aria compressa, fenomeno non trascurabile per evitare problemi ai macchinari prima ancora che alla qualità del prodotto finale. Oggi esistono in proposito filtri e accessori che sono in grado di essiccare l’aria compressa eliminando alla base il problema.

Proteggere porte e finestre con le inferriate

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Grazie alle inferriate è possibile mettere in sicurezza ogni tipo di finestra o porta con una barriera fisica impossibile da superare e che consente effettivamente di impedire ad ogni tipo di malintenzionato di riuscire ad accedere nei locali, sia che si tratti di abitazioni private che uffici o esercizi commerciali.

Questi serramenti infatti sono realizzati in ferro, il che li rende praticamente inattaccabili e dunque sicuri al 100%, più di qualsiasi altro tipo di sistema di sicurezza al momento esistente sul mercato.

Inferriate fisse e apribili

Si tratta di una misura di protezione che è diventata assolutamente indispensabile considerando che il numero di tentativi di effrazione, così come quello di furti effettivamente avvenuti, è in continuo aumento. Bisogna ricordare inoltre che esistono non soltanto i modelli fissi, ma anche le inferriate apribili che sono pensate appositamente per porte o aperture secondarie dalle quali di tanto in tanto si potrebbe avere necessità di passare.

Si tratta per questo motivo di una soluzione tra le più apprezzate in quanto è efficace ed effettivamente impossibile da superare per ogni tipo di malintenzionato, dunque realmente in grado di offrire una valida protezione sia per quel che riguarda abitazioni civili che sedi di aziende o uffici commerciali.

L’eleganza della lavorazione in ferro battuto

Tra l’altro questo tipo di soluzione ha un impatto estetico particolarmente gradevole grazie alla lavorazione del ferro battuto, che dunque non influisce negativamente sull’armonia generale e dell’aspetto del luogo in cui viene inserito, ma al contrario lo arricchisce grazie al suo design pensato appositamente per far sì che questo possa calarsi perfettamente in ogni tipo di contesto valorizzandolo.

Per questo motivo sono veramente tanti coloro i quali stanno pensando di farvi ricorso per far definitivamente  persuadere eventuali malintenzionati e proteggere i propri beni personali o quelli aziendali.

Qual è il condizionatore perfetto per casa?

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Quale climatizzatore scegliere per i vari ambienti di casa? La domanda può apparire banale ma è bene sapere che spesso compriamo, senza saperlo, condizionatori sovradimensionati rispetto gli ambienti che desideriamo rinfrescare.

Evita un acquisto sovradimensionato

La conseguenza è quella dell’ovvio esborso maggiore che si sarebbe potuto evitare, ma anche di consumi che saranno sicuramente maggiori rispetto quelli di un modello più piccolo e meno potente che sarebbe stato ugualmente adatto. Quando acquistiamo un climatizzatore dunque, la prima cosa sulla quale dobbiamo concentrare la nostra attenzione è la sua potenza è espressa in BTU: per un ambiente grande all’incirca 30 metri quadri, un condizionatore d’aria di potenza pari a 9000 BTU circa è più che sufficiente.

Basta tenere a memoria questa proporzione per riuscire ad acquistare un prodotto commisurato alle proprie necessità, evitando acquisti errati o prodotti ben più potenti di quel che effettivamente sarebbe servito.

Su brezzaclima.it puoi visionare tantissimi modelli di climatizzatori, così che individuare quello più adatto all’utilizzo che intendi farne sarà veramente semplice. Troverai ottimi modelli da parete ma anche da pavimento, delle migliori marche e soprattutto a risparmio energetico, ideali per diminuire i consumi e al tempo stesso rispettare l’ambiente che ci circonda.

Interessanti funzioni che sfruttano la domotica

Ogni singolo articolo presenta una dettagliata scheda prodotto, la quale riporta importanti informazioni tecniche circa la potenza e le caratteristiche di ogni climatizzatore. Alcuni climatizzatori Samsung ad esempio, presentano l’importante funzione “sleep” che consente di addormentarsi al fresco con il climatizzatore in funzione e di programmarne lo spegnimento ad una precisa ora della notte. Altri invece sono azionabili direttamente con i comandi vocali di Alexa o Google Home, così come tramite il Wi-fi.

L’estate sta per arrivare: affrontala con serenità grazie ad un nuovo e potente climatizzatore, e sfrutta le offerte in corso per risparmiare veramente.

RC auto, perchè le tariffe sono aumentate così tanto?

A gennaio, il prezzo medio dell’assicurazione Rc auto ha raggiunto i 389 euro, registrando un aumento annuale del +7,5% in termini nominali, leggermente inferiore al +7,9% di dicembre. In termini reali, l’incremento si attesta al +6,7%, secondo quanto comunicato dall’Ivass. I prezzi medi, come evidenziato dall’autorità di vigilanza delle assicurazioni, sono ancora inferiori rispetto al periodo pre-pandemico (406 euro a gennaio 2019).

Analizzando dettagliatamente le province, si osservano aumenti di prezzo variabili dal +3,3% (Catanzaro) al +10,0% (Alessandria). Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 250 euro, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Per coloro appartenenti a classi di merito superiori alla prima, riferisce Adnkronos, l’incremento di prezzo si attesta al 10,4%.

Le obiezioni del Codacons…

Le associazioni di consumatori, ovviamente, non ci stanno. Codacons esprime preoccupazione, sottolineando che l’incremento delle tariffe Rc Auto comporta una maxi-stangata di circa 877 milioni di euro all’anno per gli automobilisti italiani. L’associazione evidenzia che l’aumento del +7,5% a gennaio porta il costo medio dell’assicurazione auto a 389 euro. Considerando i 43 milioni di veicoli assicurati in Italia, di cui 32,5 milioni di autovetture, si stima che questa stangata raggiunga la cifra massiccia di 877 milioni di euro annui solo per la categoria degli automobilisti.

Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, critica gli aumenti delle tariffe, giudicandoli ingiustificati, soprattutto considerando l’assenza di un aumento corrispondente dell’incidentalità in Italia. Rienzi chiede un intervento del Governo per limitare il potere delle compagnie assicurative e frenare l’escalation delle tariffe, sottolineando l’obbligo per i cittadini di assicurare i propri veicoli, mentre le assicurazioni operano senza limiti tariffari.

…e quelle di Assoutenti

Anche Assoutenti, nel commentare i dati forniti dall’Ivass, denuncia i rincari dell’assicurazione Rc auto a gennaio, che si traducono in una spesa maggiore di +27 euro a polizza rispetto al periodo corrispondente del 2023. L’associazione rileva gravi anomalie nel comparto assicurativo e evidenzia Napoli come la città con le polizze più costose (560 euro in media), seguita da Prato (553,7 euro) e Caserta (500 euro). Al contrario, Enna è la città con l’Rc auto più economica (287 euro), seguita da Oristano (297 euro) e Potenza (299 euro). Incrementi significativi si registrano ad Alessandria, Biella, Lecco e Vercelli, con un aumento del 10%, mentre a Catanzaro l’aumento è del +3,3%.

Il presidente onorario di Assoutenti, Furio Truzzi, denuncia aumenti immotivati che non trovano giustificazione né in un aumento dei costi delle compagnie assicurative, né nell’incremento dell’incidentalità, attribuendoli alle troppe anomalie del comparto assicurativo. 

AI generativa, AR, VR potrebbero risollevare il mercato Tlc?

Nel 2023, il mercato globale delle Telecomunicazioni ha subito una flessione del -0,6% in termini di fatturato, e per il 2024 si prevede una crescita ‘solo’ del +2%.
Dopo le vendite record registrate durante la pandemia, il mercato Tlc è in una fase di stallo. Senza innovazioni dirompenti, difficilmente si assisterà a una ripresa della domanda.

Per guidare una crescita del mercato a lungo termine sono necessarie vere innovazioni. GfK ha individuato due tendenze che potrebbero risvegliare i mercati Smartphone e Gaming, l’AI generativa e la Realtà Aumentata/Virtuale.

Smartphone: migliorano le prestazioni ma come sfruttarne la potenza?

Le prestazioni degli Smartphone continuano a migliorare, ma i consumatori hanno bisogno di applicazioni pratiche per sfruttare questa potenza. Se attualmente gli Smartphone sono utilizzati principalmente per le app di messaggistica (72%) o la fotografia (64%), il prossimo grande passo arriverà con l’implementazione diffusa dell’AI generativa.

Ma se il salto di innovazione non è percepito come veramente significativo, i consumatori preferiscono aspettare prima di acquistare un nuovo dispositivo. Inoltre, nel 2023, per la prima volta, la quota maggiore di nuovi acquirenti di Smartphone (35%) possedeva un dispositivo di due o tre anni, mentre nel 2022, ne possedeva uno di uno/due anni.

Il Metaverso per il mercato di massa

Se il clamore pubblico intorno al Metaverso si è un po’ attenuato il settore continua a evolvere, con una diversificazione tra consumatori interessati e non.
Mentre le vendite totali di dispositivi legati al Metaverso sono diminuite del -2% a unità nel 2023, i ricavi generati sono aumentati del +15%. La tendenza alla ‘premiumization’ si riflette nel fatto che i consumatori interessati a queste innovazioni hanno investito in prodotti più avanzati di Realtà Aumentata (AR), Mista (MR) o Virtuale (VR).

Di conseguenza, la quota di fatturato degli visori AR e MR è cresciuta del 30%, raggiungendo 225 milioni di dollari nel 2023, rispetto al 4% del 2022.
Sono però notevoli le differenze nel modo in cui questo trend si manifesta nelle diverse aree del Mondo.

Visori AR, MR, VR ancora prodotti di nicchia per il gaming

Mentre la maggior parte dei visori MR è stata acquistata in Europa occidentale (83% fatturato globale), la maggioranza dei visori AR è stata acquistata in Cina (98%).
Allo stesso tempo, in Cina crolla la domanda di dispositivi VR tradizionali (-55% vs 2022), mentre nel resto del mondo la VR sta ancora registrando una leggera crescita dei ricavi (+3%).

Le ragioni di queste differenze non sono legate solo alle preferenze dei consumatori, ma anche alla distribuzione. Alcuni dispositivi semplicemente non sono disponibili in alcuni mercati.
In ogni caso, il mercato delle Telecomunicazioni potrebbe ricevere un notevole impulso se i visori AR, MR o VR diventassero adatti all’uso quotidiano invece di rimanere un prodotto di nicchia per il Gaming.

Casa: metà dello stipendio va in affitto. Firenze, Milano, Roma le più care 

Quale è l’impatto dell’aumento del costo della vita, e in particolare, del caro-affitti, sulle modalità di spesa e di risparmio degli europei? E quanto pesa tale impatto nella valutazione dell’attrattività di un Paese? Risponde l’Indice di vivibilità della banca online N26, lo studio che ha l’obiettivo di individuare i Paesi europei che offrono una migliore qualità della vita.

Tra i vari costi analizzati per definire il ranking dei paesi più vivibili in Europa rivestono particolare importanza quelli relativi all’affitto, soprattutto se analizzati in relazione all’ammontare medio degli stipendi .
E secondo i dati N26, l’Italia si classifica all’ultimo posto del ranking relativo agli affitti. Più della metà dello stipendio degli italiani è infatti destinato a questa spesa. Da questo punto di vista, Firenze, Milano e Roma son le città più care.

In Italia un bilocale in media costa 1.400 euro al mese 

La situazione caro-affitti nel nostro paese ha un impatto non indifferente sugli stipendi mensili degli italiani, che risultano tra i più bassi in Europa. Oltre il 52% del salario infatti è destinato all’affitto, percentuale più elevata tra i Paesi europei considerati, tenendo conto della media nazionale del costo degli affitti per un bilocale, che si attesta attorno ai 1.400 euro.
L’analisi più dettagliata delle città italiane vede Firenze come la più costosa, con una media mensile di costi per affitto pari a 1.806 euro e picchi di 2.200 euro per il centro storico.

Segue Milano, con una media di 1.674 euro mensili, ma torna in vetta se consideriamo il picco più alto di costi per bilocali in centro storico, con circa 2.838 euro mensili. A Roma, invece, terza in classifica, il costo medio degli affitti per un bilocale è sotto la media, con un prezzo medio di 1.200 euro.

Va un poco meglio in Spagna, Paesi Bassi e Regno Unito

Se l’Italia è il fanalino di coda di questa classifica di N26, a precederla tra i Paesi europei troviamo la Spagna, con un prezzo medio di affitto mensile pari a 1.377 euro, i Paesi Bassi, con 1.620 euro circa, e il Regno Unito, con 1.460 euro al mese.

In questi Paesi le percentuali di stipendio da destinare all’affitto sono più basse, rispettivamente di 45% per la Spagna e 37% per i Paesi Bassi e il Regno Unito.

Belgio primo in classifica

Al primo posto della classifica troviamo invece il Belgio, dove l’affitto di un bilocale costa circa 800 euro mensili. Qui gli abitanti destinano solo il 18% del proprio stipendio a questa spesa.

A occupare il secondo e il terzo posto ci sono Svizzera e Danimarca, dove per un bilocale che costa rispettivamente 1.733 euro e 1.159 euro si destina in media il 21% del proprio stipendio mensile.

Spese per la casa: quali aumenteranno nel 2024?

Bollette, mutui, telefonia, carburante, ortofrutta: come potrebbero cambiare le principali voci di spesa domestica? Risponde la nuova edizione del rapporto Cara Italia pubblicata da Facile.it e Consumerismo No Profit.

Per quanto riguarda luce e gas, il 2024 è iniziato con il calo del prezzo delle materie prime, ma non è detto che questo si traduca in una diminuzione delle bollette. Anzi, a gennaio sulle bollette del gas sono tornati l’Iva all’aliquota ordinaria, gli oneri di sistema, ed è terminato il servizio di tutela. Secondo Facile.it, la spesa per luce e gas potrebbe quindi superare 2.600 euro annui, o 2.300 euro se si opta per una tariffa indicizzata. Il possibile aumento sarebbe tra il 20% e il 38%.

Mutui

Se il 2023 è stato caratterizzato da un aumento dei tassi, nel 2024 la situazione sul fronte dei tassi variabili dovrebbe continuare a migliorare. La rata di un mutuo medio potrebbe diminuire di circa 10 euro nel secondo trimestre, arrivando entro fine anno a un calo di quasi 100 euro (-13%).
Ma quale mutuo scegliere oggi? Il tasso fisso rappresenta un ottimo punto di partenza: considerando un mutuo standard, i migliori tassi (TAN) vanno da 3,10% a 3,30%, con una rata mensile intorno a 615 euro. I variabili invece oggi costano più dei fissi, e i migliori tassi (TAN) variano tra il 4,66% e il 4,90%. Scegliere questa opzione vorrebbe dire scommettere su un calo in futuro.

Telefonia mobile e internet casa

Sul fronte della telefonia mobile e fissa, le tariffe per chi vuole cambiare operatore sono rimaste sostanzialmente stabili rispetto al 2023.Bisogna però fare attenzione ai cosiddetti adeguamenti automatici all’inflazione, una clausola che alcuni operatori hanno introdotto di recente nelle condizioni contrattuali della telefonia mobile e che potrebbe prevedere rincari fino al 10% già nel 2024.

Per una connessione internet casa con tecnologia fibra, considerando un arco temporale di 24 mesi, un buon canone si aggira, in media, intorno a 26 euro al mese inclusi i costi accessori. Se si opta per un unico fornitore mobile-fisso il canone mensile può scendere sotto 23 euro.

Carburanti e ortofrutta

Nonostante le crisi internazionali facevano ipotizzare il contrario, l’analisi di Consumerismo su dati MIMIT conferma per i prezzi dei carburanti il trend ribassista partito a settembre. Rispetto a novembre 2023 a dicembre i prezzi sono scesi, rispettivamente, del -2.66% per la benzina, del -3.70% per il gasolio auto, e del -0,43% per il GPL.
Tra dicembre 2023 e gennaio 2024, invece, i prezzi all’ingrosso sui mercati dell’ortofrutta hanno subito variazioni sostanziali, principalmente a causa dei fenomeni atmosferici.
Al momento la spesa media per una famiglia di 4 persone per frutta e verdura si attesta intorno a 130 euro mensili, per un totale 1500 euro/anno circa. Circa +14% rispetto allo stesso periodo rilevato nel 2023. E la frutta incide per il 40% rispetto al totale sugli aumenti.

Ecobonus e incentivi auto 2024: ripartono le prenotazioni per i contributi

Il contributo è rivolto alle persone fisiche o giuridiche che intendono acquistare veicoli non inquinanti di categoria M1 (autoveicoli), L1e – L7e (motocicli e ciclomotori) e N1 e N2 (veicoli commerciali).
Da martedì 23 gennaio 2024 è ripartita la possibilità di inserire sulla piattaforma Ecobonus la prenotazione per il contributo all’acquisto di veicoli non inquinanti. 

L’iter per la richiesta del contributo prevede quattro fasi, prenotazione, erogazione, rimborso e recupero.
L’importo degli incentivi è riconosciuto nella forma di sconto sul prezzo d’acquisto, e varia in base alle emissioni del veicolo, e a una eventuale rottamazione.

Come si richiede e si ottiene il contributo

Durante la prenotazione, il concessionario/rivenditore, una volta completata la registrazione alla piattaforma, procede con la prenotazione del contributo per ogni veicolo, e in base alla disponibilità del fondo, riceve conferma della prenotazione effettuata.

In seguito, il concessionario/rivenditore riconosce al cliente il contributo tramite compensazione del prezzo di acquisto. E il costruttore/importatore del veicolo rimborsa al concessionario/rivenditore il contributo erogato.
Infine, il costruttore/importatore riceve dal concessionario/rivenditore la documentazione utile per recuperare il contributo rimborsato sotto forma di credito d’imposta.

Vecchi e nuovi importi

A oggi, per le auto con emissioni inquinanti tra 0-20 g/km di CO2 (modelli fino a 35mila euro più IVA) ammonta a 5mila euro con rottamazione e 3mila euro senza. A chi acquista auto nella categoria 21-60 g/km di CO2 (fino a 45 mila euro più IVA) possono andare 4mila euro con rottamazione e 2mila euro senza.
Nella fascia 61-135 g/km di CO2 (fino a 35 mila euro più IVA), 2mila euro solo con rottamazione.

Ma i vecchi incentivi, che partono comunque in base a quanto previsto da un precedente Dpcm, saranno ancora disponibili solo per poche settimane perché il ministero, dopo un tavolo con le associazioni di settore previsto per il 1° febbraio, conta di portare alla firma del presidente del Consiglio un nuovo Dpcm al fine di migliorare l’incentivo, tenendo conto dell’andamento del mercato e delle esigenze dei consumatori.

Stanziato circa 1 miliardo di euro 

L’attuale pacchetto stanziato per il 2024 prevede risorse complessive di circa 1 miliardo, e una volta conteggiati i residui non spesi degli incentivi 2023 si valuterà se aggiungere eventualmente ulteriori risorse.
Il nuovo piano sarà presentato il 1° febbraio al tavolo automotive e l’entrata in vigore del nuovo Dpcm è prevista tra marzo e aprile.

In particolare, in base alle nuove norme gli incentivi per auto elettriche partiranno da 6.000 euro (senza rottamazione) e arriveranno a 13.750 euro se si rottama un’auto Euro2 e si ha un Isee sotto 30mila euro.
L’aiuto per l’acquisto di una vettura ibrida, riporta il Sole 24 Ore, andrà invece da 4 a 10mila euro, e quello per un per un’auto a basse emissioni dai 1.500 ai 3.000 euro.

Passaporti: quello italiano entra nel palmarès dei più “potenti” al mondo

In merito ai passaporti, a sorpresa, quello rilasciato dal nostro Paese è uno dei più “potenti” del mondo, perché consente di visitare senza visto il maggior numero di Stati.
Insomma, anche un passaporto può fare la differenza specie se, come quello italiano, permette di entrare senza visto in ben 194 Paesi del globo.

Emerge dalla speciale e autorevole classifica Henley Passport Index, che ogni anno ‘pesa’ i passaporti in base al numero di destinazioni raggiungibili dai titolari senza necessità di visto. Evitando, quindi, burocrazia e attese per il via libera.
Basata su dati verificabili della International Air Transport Association (Iata) l’Henley Passport Index è la classifica di Henley & Partners, nota società di consulenza sulla cittadinanza e la residenza globale con sede a Londra e oltre 25 uffici in tutto il mondo.

Sei Paesi si aggiudicano il primo posto nel 2024

Henley & Partners ha calcolato un indice che stila in base al valore raggiunto una classifica dei ‘passaporti più potenti del mondo’.
“Quest’anno – ha annunciato la società londinese – ben sei Paesi, un numero senza precedenti, si sono aggiudicati il primo posto per la ‘forza’ del loro passaporto”.

E l’Italia, con il suo passaporto, dopo aver ricoperto la settima posizione della classifica l’anno scorso, entra nel palmarès 2024.
L’anno precedente, a pari merito con Finlandia e Lussemburgo, il passaporto rilasciato dal nostro Paese vantava infatti ‘solo’ 189 destinazioni raggiungibili senza visto.

I passaporti europei si confermano come generalmente “forti”

In generale, il rapporto mette in evidenza che anche quest’anno appena iniziato i passaporti europei si confermano come generalmente ‘forti’, o comunque, tra i più forti del mondo.

La prima posizione, in particolare, è condivisa a pari merito con l’Italia da Germania, Francia, Giappone, Singapore e Spagna. Da notare che in altri Paesi, come la Francia e il Giappone, la notizia normalmente è seguita da grande clamore. Tanto che il primo canale della televisione d’Oltralpe, Tf1, ha addirittura ‘incoronato’ la Francia campionessa per la forza del suo passaporto nel mondo. 

Il Global Mobility Report 2024

L’Henley Passport Index, precisa ancora la società, “si basa su dati esclusivi dell’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo, il più grande e accurato database di informazioni di viaggio, ed è stato migliorato dal team di ricerca di Henley & Partners”.

I risultati della ricerca, riporta Agi, con le classifiche e gli approfondimenti del caso sono disponibili all’interno del Global Mobility Report 2024.

Shopping on line senza pericoli: a cosa prestare attenzione?

Nel corso delle festività natalizie, gli italiani hanno manifestato una chiara preferenza per gli acquisti online, tanto che si è registrato un aumento del 23% di questa modalità rispetto al 2022. Tale tendenza ha determinato un incremento del 5% della spesa pro-capite, consolidando il ruolo preminente degli acquisti digitali.

Secondo i dati forniti dalla banca online N26, le transazioni online hanno costituito il 42% delle operazioni effettuate durante lo shopping natalizio del 2023, con una spesa media sul web in crescita del 24% rispetto all’anno precedente.

I rischi in occasione dei saldi

Con l’avvio della stagione dei saldi invernali, che si protrarrà per alcuni mesi, i consumatori si preparano a un’attiva fase di shopping sia nei negozi fisici sia online. Tuttavia, se da un lato gli acquisti online offrono comodità, dall’altro comportano il rischio di truffe e frodi. Il team Trust & Safety di N26 ha pertanto condiviso una serie di utili suggerimenti per evitare le truffe online più diffuse.

Prima di comprare

Durante la fase di acquisto, è essenziale preferire negozi affidabili e noti, specialmente quelli che utilizzano tecnologie avanzate per la sicurezza delle transazioni. Attenzione deve essere posta ai negozi falsi, riconoscibili da offerte eccessivamente vantaggiose e da segnali come bassa qualità delle immagini, errori grammaticali e recensioni poco credibili.

La presenza del lucchetto SSL nella barra dell’indirizzo web indica che il sito è protetto e cifra le informazioni personali. Controllare regolarmente l’estratto conto bancario è altresì consigliato per individuare tempestivamente eventuali transazioni fraudolente.

Dopo l’acquisto

Successivamente all’acquisto, è fondamentale osservare attentamente la formattazione e il contenuto di eventuali messaggi di posta elettronica o SMS, evitando di rispondere a comunicazioni sospette.
L’attenzione deve essere rivolta anche all’indirizzo e-mail o al numero del mittente, verificando la coerenza con l’identità dichiarata. Il linguaggio coercitivo o urgente nei messaggi, che invita a compiere azioni istantanee, è spesso indicativo di truffe.

Quando contattare la banca

In caso di sospetto, il consiglio principale è contattare immediatamente la propria banca. Solo adottando precauzioni adeguate, lo shopping online può rimanere un’esperienza piacevole, consentendo di beneficiare di sconti e promozioni durante questa stagione dell’anno.

Doni di Natale sgraditi? Il 40% degli italiani li metterebbe in vendita

Regali di Natale poco graditi: secondo una ricerca condotta da mUp in collaborazione con Wallapop, piattaforma specializzata nella compravendita di prodotti second-hand, circa il 40% degli italiani ha dichiarato di voler rivendere i regali indesiderati, come oggetti di decorazione, pigiami e calze, proponendoli su piattaforme dedicate.

I regali meno graditi sembrano essere le decorazioni per la casa e gli indumenti menzionati, con il 25% degli intervistati che li impacchetterebbe nuovamente per regalarli a qualcun altro, mentre il 37% li conserverebbe anche se non ne farebbe uso.

Guadagno extra e shopping responsabile 

La ricerca sottolinea che la vendita di regali indesiderati sulle piattaforme specializzate è particolarmente popolare tra coloro che hanno tra i 25 e i 55 anni. La motivazione principale dietro questa scelta è ottenere un guadagno extra, contribuendo anche a un modello di consumo più responsabile.

Vendere su Wallapop offre vantaggi come un’entrata extra assicurata, poiché il periodo post-natalizio sembra essere propizio per le vendite, con un aumento del 28% rispetto al mese precedente. Secondo un’indagine del portale, è possibile guadagnare fino a 1.247 euro vendendo oggetti inutilizzati, inclusi i regali di Natale non graditi.

Tu non lo vuoi, ma qualcun altro sì

Inoltre, la vendita di regali indesiderati può portare soddisfazione a chi acquista, poiché un oggetto indesiderato per qualcuno potrebbe essere il regalo perfetto per qualcun altro.
La terza settimana di gennaio dello scorso anno è stata quella con il maggior numero di vendite con occhiali da sole, profumi, lampade da tavolo e friggitrici ad aria tra gli oggetti più richiesti.

Un gesto verso il Pianeta

Infine, scegliere piattaforme di second-hand come Wallapop per vendere oggetti indesiderati è considerato un gesto responsabile verso il pianeta. La ricerca di Wallapop condotta da Deloitte evidenzia che circa il 56% dei prodotti messi in vendita su Wallapop non avrebbe prolungato la propria vita utile se non fosse stato venduto.

Chiara Mazza, Senior PR Specialist Italy di Wallapop, sottolinea che, nonostante il periodo natalizio porti a un grande scambio di regali, è possibile che non si trovi il dono perfetto, e in queste situazioni, gli utenti possono scegliere di vendere gli oggetti indesiderati per recuperare parte del denaro e contribuire a un consumo più responsabile.
Insomma, anche il regalo che non ci piace può diventare una risorsa: basta “rimetterlo in circolo”!

57° Rapporto Censis sulla società: come sono gli italiani del 2023?

In un Paese affetto da una profonda crisi demografica, tanto che nel 2050 in Italia avremo in meno quasi 8 milioni di persone in età lavorativa, è record di occupati, ma la crescita è in rallentamento.
Intanto, monta l’onda delle rivendicazioni dei diritti civili individuali e delle nuove famiglie. E nella siderale incomunicabilità generazionale va in scena il dissenso senza conflitto dei giovani. Che preferiscono la fuga: sono più di 36.000 gli expat di 18-34 anni solo nell’ultimo anno.

Ma intrappolati nel mercato dell’emotività, il 69% degli italiani pensa che la globalizzazione porti più danni che benefici, e il 60% teme lo scoppio di una guerra mondiale.
È quanto emerge dal capitolo La società italiana al 2023 del 57° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese.

Nel tempo dei desideri minori l’Italia è irrimediabilmente in declino

Resi più fragili dal disarmo identitario e politico, feriti da un profondo senso di impotenza, l’80,1% degli italiani (84,1% giovani) è convinto che l’Italia sia irrimediabilmente in declino.
Nell’ipertrofia emotiva in cui la società italiana si è inabissata, le argomentazioni ragionevoli possono essere capovolte da continue scosse emozionali. Tutto è emergenza, quindi, nessuna lo è veramente. Così trovano terreno fertile paure amplificate, fughe millenaristiche, spasmi apocalittici, l’improbabile e il verosimile.

È poi il tempo dei desideri minori: non più uno stile di vita all’insegna della corsa ai consumi per conquistare l’agiatezza, ma una ricerca di piaceri consolatori per garantirsi uno spicchio di benessere.

Tra record occupazione e istanze sociali rivendicative

Siamo passati rapidamente dall’allarme sulla disoccupazione al record di occupati, mentre il sistema produttivo lamenta sempre più frequentemente la carenza di manodopera e figure professionali.
Inoltre, se le famiglie in Italia sono 25,3 milioni (tradizionali, 52,4%) il numero dei matrimoni si riduce (da 246.613 nel 2008 a 180.416 nel 2021) e oggi 1,6 milioni di famiglie (11,4%e) sono costituite da coppie non coniugate.

Sembra poi giunta a maturazione una nuova stagione di rivendicazioni di diritti civili: il 74,0% è favorevole all’eutanasia, il 70,3% approva l’adozione da parte dei single, il 65,6% è a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso e il 54,3% dell’adozione di figli da parte di persone dello stesso sesso, e il 72,5% è favorevole all’introduzione dello Ius Soli.

I giovani sono troppo pochi per “contare”

La distanza esistenziale dei giovani di oggi dalle generazioni precedenti sembra abissale. Oggi i 18-34enni sono poco più di 10 milioni (17,5% della popolazione): in vent’anni ne abbiamo perso quasi 3 milioni.
I giovani sono pochi, esprimono un leggero peso demografico, quindi contano poco. La grande maggioranza degli italiani (57,3%) riconosce che i giovani, in questo momento, sono la generazione più penalizzata di tutte.

Gli anziani rappresentano invece il 24,1% della popolazione complessiva, e quelli di domani saranno sempre più senza figli e sempre più soli.
Nel 2040 le famiglie unipersonali aumenteranno fino a 9,7 milioni (37,0% del totale), e di queste, quelle costituite da anziani diventeranno quasi il 60% (5,6 milioni).

Settore ICT, entro il 2027 le imprese assumeranno quasi 73mila addetti 

Il mercato delle tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni (ICT) in Italia sta vivendo una fase di costante crescita, con prospettive promettenti per il periodo 2023-2027.
Le previsioni di Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, indicano che durante questo intervallo temporale, le imprese italiane avranno un fabbisogno occupazionale complessivo di oltre 3.800.000 unità, equivalenti a circa 760.000 nuove entrate all’anno.

Ci sono pochi esperti disponibili sul mercato

Nel specifico, per il settore dell’Informatica e delle telecomunicazioni, il Sistema Informativo Excelsior prospetta un fabbisogno di 72.600 unità nei prossimi quattro anni.
Questo dato evidenzia la crescente richiesta di professionisti del settore, ma sottolinea anche la persistente discrepanza tra la domanda delle imprese e il numero effettivo di professionisti e manager IT disponibili sul mercato.

L’evoluzione rapida e continua delle diverse aree dell’IT, come la Data Science, la Cyber Security, la Blockchain, l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning, ha generato una crescente necessità da parte delle aziende di figure altamente specializzate. 

ICT Security Manager e Cyber Security Architect le figure più ricercate

Tra i professionisti più ricercati in Italia spiccano gli ICT Security Manager, i Cyber Security Architect, gli Sviluppatori, i Business Intelligence Analyst e i Network Engineer.
Inoltre, sono sempre più richiesti specialisti nel Cloud e professionisti esperti in soluzioni SAP ed ERP.

Mismatch tra fabbisogno delle imprese e disponibilità di professionisti

Tuttavia, nonostante la crescente domanda, persiste un significativo mismatch tra il fabbisogno occupazionale delle imprese e la disponibilità di professionisti e manager IT sul mercato.
Secondo le stime del Sistema Informativo Excelsior, nel prossimo trimestre le imprese si troveranno ad affrontare una difficoltà di reperimento pari al 55,3% delle assunzioni programmate.
Questa sfida rende più complesso il processo di ricerca e selezione di professionisti nell’ambito delle tecnologie dell’informazione, sottolineando la necessità di interventi formativi e di aggiornamento per colmare questa lacuna tra domanda e offerta nel mercato del lavoro ICT italiano.

Per superare tale criticità, molte aziende si rivolgono a società di recruiting specializzate in IT recruitment, come Techyon. Obiettivo è quello di supportare le imprese nel delicato processo di ricerca di professionisti IT qualificati, in tempi brevi e in modo efficace.

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