LinkedIn, il social media leader in ambito professionale, ha lanciato i suoi podcast, ovviamente dedicati al mondo del lavoro. Il social ha infatti annunciato che produrrà diversi contenuti tutti relativi all’ambito lavorativa. Il servizio si chiama LinkedIn Podcast Network e si occuperà di suggerimenti per colloqui, tecnologia, stress e salute con consigli di esperti. Si tratta di un network con contenuti prodotti dal team di LinkedIn News in collaborazione con figure rilevanti del mondo produttivo, i quali fanno chiaramente riferimento all’ambito lavorativo e vanno a trattare argomenti quali metodologie di recruiting, assunzione di personale e  HR management, tecnologia e benessere mentale dei dipendenti e dei dirigenti. Tutti gli show sono gratuiti e supportati da pubblicità e attualmente lo sponsor in primo piano è IBM. 

I primi podcast

Gratuiti e supportati da pubblicità, i podcast sono iniziati con una release dei primi 12. Quattro vengono curati direttamente dalla redazione, mentre gli altri 8 sono in collaborazione con vari professionisti. Inoltre, la distribuzione è prevista non solo su LinkedIn, ma anche su altre piattaforme, come Apple Podcast, Google Podcast.

The Start-Up of You 

Uno di questi podacast – spiega il sito specializzato TechCrunch, riferisca Ansa – sarà co-condotto dall’attuale presidente esecutivo e co-fondatore del social network, Reid Hoffman: partirà in primavera, si chiamerà The Start-Up of You e parlerà di imprenditoria. I podcast stanno attirando in maniera sempre maggiore l’attenzione degli utenti e delle aziende, questo è ormai certo. Altri colossi digitali stanno spingendo proprio in questo senso, ad esempio Spotify che ha effettuato ingenti investimenti per allargarsi anche ai podcast.  Evidente dimostrazione della cosa è però pure la mossa fatta da LinkedIn nel corso delle ultime ore. 

Prodotti integrati

LinkedIn ha altresì fatto sapere di voler integrare i prodotti di LinkedIn Podcast Network in varie aree della piattaforma, come newsletter, eventi in diretta, video e articoli testuali, al fine di consentire sia agli host che agli ascoltatori di continuare la conversazione pure su canali diversi e con altri tipi di medium e, ovviamente, anche per cercare di spingere il più possibile il nuovo servizio. Insomma, la tendenza di tutti i principali social pare essere quella di farsi ascoltare, oltre che leggere e vedere.