Il 22 aprile di ogni anno si celebra la Giornata della Terra, una manifestazione globale per promuovere la sostenibilità ambientale e la salvaguardia del nostro pianeta. 
In occasione di questo appuntamento, Ipsos ha condotto un sondaggio internazionale interpellando oltre 21.000 persone distribuite in 29 Paesi, tra i quali anche l’Italia. L’obiettivo della ricerca era esplorare le opinioni relative al cambiamento climatico e le azioni che le persone percepiscono come essere più impattanti nella riduzione della CO2.

Meno sensibilità sul tema: colpa di altre crisi globali

Dai risultati è emerso come solamente il 29% degli italiani ritenga che il governo abbia un chiaro piano per lavorare contro i cambiamenti climatici e come questa convinzione sia in calo rispetto all’anno scorso, probabilmente a causa dell’impatto delle tante altre crisi che stiamo attualmente vivendo. Al contempo, le persone tendono a considerare la lotta al cambiamento climatico come una responsabilità da condividere tra singoli individui (62%), governo (55%) e aziende (52%). Tuttavia, soltanto il 28% degli intervistati vede il proprio paese come leader nell’affrontare il cambiamento climatico; in Italia, tale percentuale è in linea con quella di Francia, Canada ed Olanda mentre i valori più elevati si registrano in India (71%), Malesia (51%) e Brasile (42%). La maggioranza concorda sul fatto che non è possibile affrontare completamente il cambiamento climatico senza la collaborazione di tutti i paesi: lo pensano il 66% su scala internazionale ed addirittura il 71% nel nostro paese.

Più oneri ai paesi ritenuti maggiormente “responsabili”

La maggioranza dell’opinione pubblica italiana (per l’esattezza il 61%) ritiene anche che l’onere maggiore dovrebbe ricadere sui paesi più responsabili del climate change ed economicamente sviluppati. Circa sette persone su dieci, invece, reputano che se ognuno facesse piccoli cambiamenti nella propria vita quotidiana, potrebbe avere un grande impatto nella lotta al cambiamento climatico. Nonostante le difficili condizioni economiche contingenti, infatti, solo il 23% pensa che sia troppo tardi per fare qualcosa mentre ben 41%, quindi circa 4 persone su dieci in Italia, ritengono che sia proprio adesso il  momento giusto per investire in misure contro il progredire del cambiamento climatico. 

Comportamenti sostenibili per ridurre le emissioni di carbonio: percezione contro realtà

In ultima analisi, il sondaggio d’opinione Ipsos rivela che a livello internazionale continua a persistere il cosiddetto “believe-true gap”, ciò significa che le persone tendono a percepire l’impatto di alcune azioni, messe in atto per ridurre le emissioni di CO2, in misura maggiore rispetto a quello effettivo. Si registra ancora confusione su quali siano i comportamenti più sostenibili da adottare che hanno un impatto maggiore sulla lotta al cambiamento climatico, seppur con qualche progresso rispetto allo scorso anno.
In particolare, rispetto al 2022, è aumentata la consapevolezza dell’impatto positivo che il passaggio alle energie rinnovabili può avere, classificato dal campione intervistato come il miglior modo per ridurre le emissioni di carbonio (al quarto posto in termini di impatto effettivo*), con un aumento di 8 punti percentuali.