L’inflazione pesa sui carrelli degli italiani, tanto che il 67% ora spende di più rispetto al passato per gli stessi prodotti. Secondo i dati Istat, nell’ultimo trimestre 2022 il potere di acquisto delle famiglie è diminuito quasi del 4% rispetto ai tre mesi precedenti, e la causa principale sembra essere proprio l’aumento dei prezzi. Ma come risparmiano gli italiani quando fanno la spesa? Per far fronte ai rincari gli italiani cercano di evitare soprattutto gli acquisti superflui (42%), scelgono i prodotti in offerta (33%), sfruttano i programmi fedeltà che garantiscono sconti speciali (27%) e aumentano la preferenza alle private label (18%).

A formaggi e salumi non si rinuncia, ma si scelgono le private label

Di fatto, negli ultimi 12 mesi 7 italiani su 10 hanno ridotto i loro acquisti al supermercato a causa dei rincari. Per contenere l’impatto dell’inflazione sui portafogli si tagliano soprattutto le bevande alcoliche (43%), ma anche la frutta e la verdura (40%). Tuttavia, pare che gli abitanti della Penisola non riescano proprio a fare a meno di alcuni prodotti, e anche quando devono risparmiare non rinunciano a formaggi e affettati (37%) né a snack dolci o salati (29%). Osservando però gli acquisti effettuati sulla piattaforma di Everli, anche in questo caso si delinea una tendenza al risparmio. Sono proprio gli ‘irrinunciabili’ formaggi e salumi a guidare i consumi dei prodotti a marchio del distributore, caratterizzati in genere da un prezzo mediamente più conveniente rispetto all’offerta dei brand più noti.

Nuove e virtuose abitudini

Per far fronte ai rincari i consumatori confermano di aver acquisito nuove e virtuose abitudini, come, ad esempio, fare acquisti al supermercato in maniera più mirata e consapevole (41%), valutare con più attenzione il rapporto qualità-prezzo dei prodotti (37%) e monitorare sconti e offerte più frequentemente (31%). Una propensione al risparmio che sembra essere entrata anche nelle cucine degli italiani, con il 43% che dichiara di aver imparato a preparare nuove ricette per utilizzare gli avanzi e contenere gli sprechi alimentari. Non solo, oltre 9 italiani su 10 (94%) affermano di voler introdurre ulteriori soluzioni per risparmiare nei prossimi tre mesi.

Il supermercato abituale non si cambia, i marchi acquistati sì

Se si è ancora restii ad abbandonare il supermercato abituale e dirigersi verso uno più conveniente (8%), il caro prezzi dirada la fiducia nei confronti dei brand, e i consumatori scelgono prodotti più economici a prescindere dal marchio (64%), o si rivolgono a mercati rionali o fattorie con rivendita diretta (34%). Secondo la ricerca, a essere maggiormente colpite dal caro prezzi sono le donne, che ammettono di aver percepito rincari pari al 10% (63% delle intervistate), contro una media del 5% riferita dagli uomini (66% degli intervistati). Ma nonostante i tentativi messi in atto per risparmiare, ci sono beni che non possono essere depennati dalla lista della spesa, e che possono influire sui bilanci familiari e personali.