Con l’aumento dell’ottimismo i consumatori pianificano di spendere di più per le attività fuori casa, e tornano allo shopping in-store. Insomma, dagli acquisti in negozio all’intrattenimento ai viaggi, riprendono i consumi extra domestici e torna l’ottimismo. Il 61% dei consumatori è infatti ottimista sul futuro, e chi è vaccinato lo è in misura maggiore rispetto a chi deve ancora ricevere il vaccino. Secondo i dati emersi dal sondaggio globale PwC 2021 Global Consumer Insights Pulse Survey il 66% dei parzialmente vaccinati dichiara infatti di essere ottimista contro il 43% dei non vaccinati. Ma anche le modalità di lavoro, in particolare lo smart working, hanno influenzato i livelli di ottimismo, e chi lavora da casa o in modo ibrido è più ottimista (68%) rispetto a chi lavora fuori casa (58%).

Il 48% dei consumatori visita un negozio fisico almeno una volta alla settimana

Di fatto gli acquisti in negozio sono in ripresa, tanto che il 48% dei consumatori visita un negozio fisico almeno una volta alla settimana e il 72% è propenso a visitare un centro commerciale nei prossimi 6 mesi. Circa la metà (41%) degli intervistati però fa acquisti tramite smartphone almeno una volta alla settimana, soprattutto i millennial (50%). Circa un terzo dei consumatori a livello globale (31%), poi, prevede di aumentare la spesa per viaggi nei prossimi sei mesi, e l’82% di questi è almeno parzialmente vaccinato.

La sostenibilità è un fattore chiave nelle decisioni d’acquisto

I consumatori prevedono anche di spendere di più in generi alimentari (41%), moda (33%), e salute e bellezza (30%), dando così un ulteriore impulso alla ripresa economica. Inoltre, la sostenibilità è un fattore chiave nelle decisioni d’acquisto. Il 52% degli intervistati dichiara di essere più ‘ecologico’ rispetto a sei mesi fa, e la metà degli intervistati (51%) afferma di prendere in considerazione l’origine tracciabile e trasparente del prodotto che intende acquistare. Ma il prezzo e la convenienza rimangono i fattori più importanti. Circa il 70% dà priorità all’offerta migliore quando fa acquisti, e più della metà afferma che un servizio di consegna o ritiro efficiente è sempre o molto spesso rilevante.

La protezione dei dati personali è più importante della customer experience

In tutti i settori più di un consumatore su dieci non crede però che le aziende stiano rispettando i propri valori o mantenendo ciò che hanno promesso. E la fiducia dei consumatori è influenzata principalmente dal modo in cui le aziende utilizzano i dati. L’83% degli intervistati dichiara infatti che le pratiche di protezione influenzano la fiducia in un’azienda, e circa la metà (47%) afferma che l’uso dei propri dati è una priorità assoluta, molto più importante che ricevere una customer experience ‘su misura’.
Inoltre, tre consumatori su cinque (59%) ritengono di essere diventati più protettivi nei confronti dei propri dati negli ultimi 6 mesi, e il 55% afferma di non essere disposto a scambiare i propri dati per un compenso o uno sconto.