Quasi 110.000 imprese, oltre il 30%, delle circa 359.000 imprese più innovative presenti su tutto il territorio nazionale, si concentra in Lombardia. Lo attesta lo studio di marketing intelligence realizzato da CRIF. Lo studio ha preso in esame le imprese che mostrano un elevato grado di innovazione, misurato con il livello 1 e 2 dell’Innovation Score di CRIF. I criteri considerati vanno dallo sviluppo di brevetti innovativi all’approccio smart al business, dagli investimenti in ricerca e sviluppo all’attività di export. E se nella regione lombarda si concentra il maggior numero di imprese innovative del paese, sul podio a livello regionale si piazza anche il Lazio, con 45.000 imprese innovative (12,5%), seguito dal Veneto, con oltre 38.000 (10,7%). Fanalino di coda è il Mezzogiorno, con regioni quali Sicilia e Puglia che non superano le 10.000 imprese innovative, o addirittura le 5.000 in Calabria e Sardegna.

Piccole per numero di addetti e votate all’ICT e alla consulenza

In generale, le imprese individuate dallo studio presentano fatturati e numero di dipendenti non troppo elevati. Circa il 60% delle realtà più innovative conta infatti meno di 5 dipendenti e fattura meno di 5 milioni di euro. Analizzando, invece, i primi 10 settori merceologici di provenienza delle imprese innovative lo studio evidenzia come il settore ICT continui a mantenere un valore predominante, in particolare, la Produzione di software, insieme a quello della consulenza.

Il 74% è una società di capitali

Quanto alla forma legale delle imprese a maggiore innovazione emerge che nel 74% dei casi si tratta di società di capitali, quindi, realtà maggiormente strutturate e patrimonializzate.
A confermare la solidità di queste imprese è anche l’indicatore di affidabilità calcolato da CRIF: nel 65% dei casi le imprese innovative sono anche quelle più affidabili con rischio minimo o più basso della media.

Come supportarle nella crescita?

“I player finanziari avranno un ruolo chiave nel supportare lo sviluppo di queste imprese innovative – commenta Elena Mazzotti, Chief Client Innovation & Strategy di CRIF -. A fare la differenza sarà la capacità di individuare correttamente il loro profilo e di affiancarle nel percorso di crescita da un punto di vista finanziario e consulenziale, sviluppando un’offerta di servizi che vada a coprire non solo le esigenze di credito, ma anche altri bisogni connessi al ciclo di vita dell’impresa. Ad esempio, internazionalizzazione, piani di transizione verso una produzione sostenibile, advisory connessa all’utilizzo del PNRR e delle fonti di finanza, e coperture assicurative specifiche per differenti tipi di rischi”.