Lo attestano i risultati dell’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE (Research&Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia: nel 2023 il mercato dell’Agricoltura 4.0 raggiunge 2,5 miliardi di euro, +19% rispetto al 2022.

Tra le soluzioni di Agricoltura 4.0 maggiormente adottate dalle aziende agricole italiane, dopo i software gestionali, ci sono i sistemi di monitoraggio e controllo di macchine/attrezzature e terreni/coltivazioni, i DSS e le soluzioni basate su dati satellitari per la mappatura di coltivazioni e terreni.

Strumenti utilizzati dal 72% delle aziende agricole italiane, una percentuale sostanzialmente invariata rispetto al 2022, ma che vede aumentare il numero di soluzioni medie per azienda (3,4, rispetto al 3,2 del 2022).
La superficie italiana coltivata con tecnologie digitali passa al 9%, contro l’8% del 2022. 

Dopo il boom dei trattori ora la domanda si concentra sui software

Dopo il boom degli acquisti di trattori e macchinari agricoli realizzato negli ultimi 2 anni, anche grazie agli incentivi statali, oggi la domanda si concentra su tipologie di soluzioni software, necessarie a interconnettere la parte hardware.

Aumenta la consapevolezza del valore dei dati, e quindi delle soluzioni che ne consentano l’analisi. A sottolineare la dinamicità dell’Agricoltura 4.0 è anche l’aumento di soluzioni innovative (+10%), accompagnata da una crescita rilevante dei provider tecnologici (+13%).

Solo l’8% delle aziende agricole, però, può essere considerato digitalmente ‘maturo’. Circa il 50% è ancora ‘in cammino’, mentre il 42% è costituito da aziende in forte ritardo nel percorso di adozione delle soluzioni di Agricoltura 4.0.

Il digitale per il carbon farming

Il carbon farming consente di ridurre l’impatto dell’agricoltura sull’ambiente, sequestrando e stoccando il carbonio nei terreni e nelle biomasse limitando le emissioni. In Italia, però, solo il 22% delle aziende agricole conosce queste pratiche.

Dei 214 progetti di carbon farming identificati a livello internazionale più dell’80% si concentra in Nord America ed Europa, che inoltre ospitano il 78% delle startup mondiali specializzate nell’offerta digitale per la filiera del carbon farming,

Questa comprende, oltre a software e gestionali (78%), soluzioni per l’analisi di dati e Big Data (61%), sistemi di mappatura basati su immagini e dati satellitari (40%), soluzioni basate sull’AI e il machine learning (39%).

Si rinforza il legame tra tracciabilità e sostenibilità

In Italia nel 2023 l’offerta di soluzioni digitali per la tracciabilità alimentare cresce del +22%. Il primo motivo che spinge le aziende a implementare queste soluzioni è la necessità di garantire in maniera diretta al consumatore la qualità, l’origine e i metodi produttivi.
Diventa sempre più forte, inoltre, il legame tra tracciabilità e sostenibilità.

Le soluzioni che consentono di digitalizzare le varie fasi del processo di tracciabilità sono abilitate da tecnologie quali IoT (23%), Mobile App (23%), Cloud (20%) e tecnologie Blockchain&Distributed Ledger (17%). Cresce poi la quota di soluzioni specificatamente dedicate al mondo agricolo, per rispondere alla necessità di una reale integrazione dei dati, dal campo alla tavola.